In fondo al vialino che portava alla piazza grande, circondata dalle siepi di alloro che facevano da muro agli sguardi curiosi dei paesani, viveva la Filomena con il suo figlio scemo a cui piaceva cantare e bere il vino e star pomeriggi interi sdraiato sull’erba a pancia in su a guardare le nuvole passare, libere assieme ai gabbiani.
Alla sera la Filomena lo richiamava in casa e gli preparava la zuppa calda perché “il caldo accomoda lo stomaco” diceva e si metteva a tavola assieme a lui, contenta di stare in sua compagnia. Il marito le era stato ucciso da un soldato americano, lo aveva scambiato per un tedesco, gli aveva intimato di star fermo, ma lui, pover-uomo, aveva creduto fosse la parlata di un tedesco e così si era dato alla fuga.
Quella sera era speciale per lui perché la mamma gli aveva detto che durante la notte sarebbe venuta giù una vecchia signora chiamata “La Befana” che avrebbe portato torroncini, gianduiotti e le scarpe nuove,quelle di vernice che tanto desiderava ; così si mise a guardare il cielo perché voleva vederla ma vide una stellata bomboniera con una luna di opalina che silenziosamente saliva alla ricerca del suo sole, per stringerlo forte, per farci l’amore... e si addormentò.
La Filomena, pian piano per non svegliarlo, pose sul caminetto le due scarpe di vernice nera, un sacchettino pieno di gianduiotti e torroncini, gli aggiustò un ricciolo ribelle, poi portò la mano alla bocca e gli lanciò un bacio e, silenziosamente come era venuta, richiuse la porta dietro di se.
Alla sera la Filomena lo richiamava in casa e gli preparava la zuppa calda perché “il caldo accomoda lo stomaco” diceva e si metteva a tavola assieme a lui, contenta di stare in sua compagnia. Il marito le era stato ucciso da un soldato americano, lo aveva scambiato per un tedesco, gli aveva intimato di star fermo, ma lui, pover-uomo, aveva creduto fosse la parlata di un tedesco e così si era dato alla fuga.
Quella sera era speciale per lui perché la mamma gli aveva detto che durante la notte sarebbe venuta giù una vecchia signora chiamata “La Befana” che avrebbe portato torroncini, gianduiotti e le scarpe nuove,quelle di vernice che tanto desiderava ; così si mise a guardare il cielo perché voleva vederla ma vide una stellata bomboniera con una luna di opalina che silenziosamente saliva alla ricerca del suo sole, per stringerlo forte, per farci l’amore... e si addormentò.
La Filomena, pian piano per non svegliarlo, pose sul caminetto le due scarpe di vernice nera, un sacchettino pieno di gianduiotti e torroncini, gli aggiustò un ricciolo ribelle, poi portò la mano alla bocca e gli lanciò un bacio e, silenziosamente come era venuta, richiuse la porta dietro di se.
-- Fabrizio --
Fabrizio!!!!
RispondiEliminaNon sai quanto sono contenta di vedere che sei arrivato!!!E' sempre un piacere leggerti
Un abbraccio grande e forte
Lia
Lia, Fabrizio Non è ancora arrivato,
RispondiEliminami ha mandato via e-mail, il suo raccontino
e lo pubblicato... aspettando il suo arrivo.
Un abbraccione
Vasso